Cannabis Sativa: una guida completa

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Cannabis-Sativa
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La Cannabis Sativa L., nota anche come canapa, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Cannabacee, conosciuta fin dai tempi antichi e attualmente coltivata in diverse regioni del mondo per uso sia medico che industriale. La pianta di canapa può essere utilizzata nella bioedilizia, per produrre materiale tessile, olio, farine, cosmetici o estratti di cannabinoidi, ma anche per la fitodepurazione dei terreni. Scopriamo insieme tutti i segreti di questa pianta tanto chiacchierata e poco approfondita.

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Le caratteristiche botaniche della Cannabis Sativa

La Cannabis Sativa è una pianta erbacea annuale, il che significa che completa il suo ciclo di vita in un anno. Può crescere fino a un’altezza che varia tra 1,5 e 6 metri, anche se alcune varietà sono più piccole e si fermano tra 0,5 e 5 metri. La sua radice, detta "a fittone", è lunga e affonda profondamente nel terreno, mentre il fusto può essere eretto o ramificato e presenta una superficie resinosa, con un interno a volte cavo sopra le prime foglie. Questa struttura dà alla pianta un aspetto solido e ben radicato, la rende robusta, resistente e adatta a diverse condizioni ambientali.

Le iconiche foglie della Cannabis sativa si sviluppano su piccioli (i piccoli “gambi” che attaccano le foglie al fusto) e sono composte da foglioline sottili e allungate. Ogni foglia può avere da 5 a 13 foglioline, e presenta bordi dentati. Queste foglioline possono crescere fino a 10 cm di lunghezza e 1,5 cm di larghezza. Una curiosità è che nella parte bassa della pianta le foglie crescono “a coppie” (cioè una di fronte all’altra), mentre nella parte alta si alternano man mano che la pianta si avvicina alla maturazione.

Le piante di Cannabis possono essere monoiche o dioiche. Le piante monoiche contengono sia fiori maschili che femminili sulla stessa pianta e sono principalmente usate per produrre semi alimentari. Le piante dioiche, invece, hanno fiori maschili e femminili su due piante separate. La cannabis germina in primavera e, a seconda della varietà, fiorisce a metà o fine estate.

Cannabis Sativa: storia e coltivazione

La Cannabis Sativa ha una storia antichissima che risale a più di 10.000 anni fa. Cominciò a essere coltivata in Asia Centrale e Medio Oriente per la produzione di fibra tessile. Poi iniziò a essere coltivata in Inghilterra e piano piano si diffuse anche in tutto l'Occidente. Grazie alla sua capacità di crescere in terreni difficili, come quelli sabbiosi o paludosi delle pianure fluviali, la Cannabis Sativa ha svolto per secoli un ruolo centrale nell’economia di molti paesi. Essendo una pianta estremamente versatile e resistente, veniva utilizzata per produrre l'olio per l'illuminazione, le fibre per i tessuti e la carta, le corde per la navigazione e persino il mangime per gli animali. In Italia, le città di Bologna e Ferrara divennero famose per la produzione di canapa di altissima qualità, utilizzata soprattutto per l’armamento navale, grazie alla grande richiesta di vele e corde per le navi.

La storia ci ricorda anche dell'utilizzo ricreativo della Cannabis sativa. Pensate che intorno a metà 800 a Parigi nacque Il Club des Hashischins o Club dei mangiatori di hashish, un gruppo che si dedicava a sperimentare gli effetti di alcune sostanze, in particolare dell'hashish, un derivato della Cannabis con un contenuto di THC molto alto, oggi  illegale in Italia e in molti altri paesi. All'epoca tuttavia il Club aveva molto successo ed era frequentato anche da poeti e scrittori molto noti, come e Tra i suoi membri ci furono scrittori e poeti come Victor Hugo, Alexandre Dumas e Honoré de Balzac.

Il successo della pianta di Cannabis Sativa proseguì fino all’epoca delle prime navi a carbone, poi la domanda iniziò a calare. Con l’introduzione della coltivazione di cotone e juta in India e negli Stati Uniti, la canapa fu gradualmente sostituita. Anche la scoperta del petrolio influì negativamente: i nuovi combustibili sostituirono l’olio di canapa. Infine, la batosta: nel 1937 negli Stati Uniti ci fu il Marijuana Tax Act, che vietò la coltivazione della canapa, anche per usi industriali e medici. La famosa catena editoriale Hearst, che produceva carta da legno e usava solventi chimici, sostenne questa proibizione, e DuPont brevettò il nylon, puntando sui materiali sintetici. Ci fu una lunga campagna di stampa, in cui la canapa veniva associata solo ed esclusivamente a grandi quantità di marijuana, al suo uso ricreativo e a comportamenti criminali. Il proibizionismo ha cominciato allora a minare la reputazione delle pianta di Cannabis sativa, con effetti percepibili ancora ogg.

Oggi la pianta di Cannabis è a tutti gli effetti una risorsa ecologica e industriale, viene coltivata per produrre tessuti naturali, bioplastiche, alimenti, cosmetici ed estratti di cannabinoidi e pur affrontando ancora molte sfide legislative, si posiziona tra le colture più ecosostenibili del nostro tempo per via dei numerosi benefici che offre all'ambiente.

I benefici della Cannabis Sativa per l'ambiente

  • La coltivazione di Cannabis sativa è a zero pesticidi

La canapa è una pianta forte e versatile, in grado di crescere in qualsiasi tipo di terreno e per natura resistente ai parassiti. Questo significa che per coltivarla non occorrono pesticidi, nè sostanze chimiche dannose. Nei nostri campi in Abruzzo per esempio, coltiviamo le nostre piante in terreni 100% organici per prodotti 100% organici

  • La coltivazione della canapa richiede poca acqua

La canapa è una pianta a basso fabbisogno idrico, questo la rende una coltura ideale anche per utilizzi industriali come la produzione di tessuti. Rispetto al cotone infatti, la canapa richiede molta meno acqua per crescere e riduce quindi l’impatto della produzione tessile sull’ambiente

  • La Cannabis Sativa purifica il suolo

La canapa viene utilizzata nella fitodepurazione del suolo perchè è in grado di assorbire dal suolo sostanze tossiche come metalli pesanti. Coltivata in ambienti inquinati quindi, aiuta a ridurre l’impatto di decenni di inquinamento industriale, contribuendo alla rigenerazione dell’ecosistema

  • La Cannabis Sativa ha un super potere: riduce le emissioni di carbonio

Poche piante sono efficaci nel ridurre le emissioni di carbonio come la pianta di Cannabis Sativa. Questa pianta assorbe anidride carbonica dall’aria, contribuendo a ridurre i livelli di gas serra. Coltivare canapa significa quindi contribuire a ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria

  • La pianta di Cannabis è un'alternativa ecosostenibile

La Cannabis fornisce fibre leggere, robuste e durature, perfette per l’edilizia green. Dalla miscela di canapa e calce si ottengono pannelli dalle eccellenti proprietà fonoassorbenti, resistenti e sostenibili, ideali per costruzioni rispettose dell’ambiente. Dalla canapa si può ricavare un biocarburante ecologico, pulito e ad alta efficienza. Non solo brucia a temperature più basse rispetto ad altri biocarburanti, riducendo l’impatto ambientale, ma non puzza ed è completamente rinnovabile. La canapa è perfetta anche per creare fibre tessili completamente naturali, senza contaminazioni chimiche. Il filato di canapa è robusto, confortevole e rispettoso dell’ambiente

Cannabis indica e sativa: quali sono le differenze?

Secondo recenti studi, nonostante sia ormai usuale distinguere tra varietà sativa e varietà indica, è geneticamente impossibile dimostrare se una pianta sia indica o sativa perchè non ci sono differenze nei geni o nel contenuto di cannabinoidi. La differenza tra Cannabis indica e sativa non è genetica ma solo fenotipica, parliamo quindi solo delle caratteristiche fisiche della pianta e non del contenuto di cannabinoidi. La ricerca scientifica suggerisce di evitare questo tipo di classificazione fuorviante e di guardare a ogni singolo principio attivo presente nella pianta, dunque ai cannabinoidi e ai terpeni.

Cannabis Sativa: effetti e proprietà

Le proprietà e gli effetti della Cannabis Sativa, principalmente antinfiammatorie, analgesiche e rilassanti, sono attribuibili all'azione dei diversi composti attivi che la pianta produce, in particolare cannabinoidi e terpeni. Il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD) sono due cannabinoidi capaci di interagire con i recettori presenti nel sistema endocannabinoide umano. Grazie a questa interazione, i cannabinoidi possono esercitare degli effetti sulla sfera del dolore, del sonno e dell'umore.

Il THC, conosciuto per i suoi effetti psicoattivi, ha un effetto principalmente analgesico e rilassante ed è uno dei composti utilizzati per il trattamento del dolore nei pazienti che usano cannabis terapeutica con prescrizione medica. La cannabis terapeutica con un contenuto di THC elevato viene utilizzata anche per i dolori associati alla sclerosi multipla, per alcune malattie reumatiche, per stimolare l'appetito in pazienti inappetenti e per le neuropatie.

Il CBD invece, è un cannabinoide che a differenza del THC, non ha alcun effetto psicotropo. Apprezzato per le sue proprietà calmanti, anti-infiammatorie e antidolorifiche, aiuta anche a contrastare gli effetti collaterali del THC ed è un supporto naturale ed efficace sia per alleviare il dolore cronico e acuto, che per gestire l'ansia e dormire meglio.

Che ne pensi? La Cannabis Sativa è o non è molto più di quello che vogliono farci credere? Noi crediamo sia una delle piante del futuro, bisogna continuare a coltivarla ed è fondamentale fare una corretta informazioni. Puoi aiutarci anche tu. Come? Continuando a leggerci e scegliendo il nostro shop per i tuoi acquisti naturali.

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