Crisi epilettica del cane: gli studi sul CBD

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Le crisi epilettiche nei cani sono eventi molto stressanti, sia per l'animale che per gli amici umani. Si manifestano come un interruzione anomala dell'attività elettrica cerebrale, che può avere effetti devastanti sulla qualità della vita del cane. Se non trattata adeguatamente, l'epilessia può diventare una condizione cronica che compromette la salute e il benessere dell'animale. Negli ultimi anni, il CBD (cannabidiolo) è stato al centro di diversi studi che ne hanno analizzato le potenzialità come possibile supporto per l'epilessia canina. Tra questi, c’è n’è uno che analizza l’efficacia del nostro olio al 10% su un cane affetto da epilessia idiopatica. In questo articolo vedremo come si manifestano le crisi epilettiche nei cani, e come il CBD può contribuire a migliorare la vita di un cane che soffre di questa condizione.

Crisi epilettica nel cane: che cos'è?

Le crisi epilettiche nel cane sono episodi di attività elettrica anomala nel cervello che scatenano una serie di reazioni fisiche e comportamentali. Possono essere spaventose per chi assiste, soprattutto se non si è mai stati testimoni di un episodio simile. Le crisi epilettiche possono manifestarsi in vari modi: alcune sono brevi e di intensità lieve, altre sono più gravi e possono comportare perdita di coscienza, convulsioni generalizzate o addirittura danni fisici. 

Le crisi sono classificate in due principali tipologie: parziali e generalizzate. Le crisi parziali riguardano solo una parte del corpo, mentre le crisi generalizzate coinvolgono tutto il corpo, con contrazioni muscolari violente e, in alcuni casi, incontrollabili. Sebbene le crisi siano eventi che durano generalmente solo pochi minuti, gli effetti sull'animale possono essere duraturi, influenzando la sua mobilità, il comportamento e, in alcuni casi, il suo stato mentale.

Le crisi epilettiche non sono sempre prevedibili e possono verificarsi in momenti inaspettati, il che rende difficile per i proprietari prepararsi. Una volta diagnosticato un cane con epilessia però, è possibile prendere provvedimenti per ridurre la frequenza e l'intensità delle crisi, attraverso un piano mirato concordato con un/a veterinario/a di fiducia, che potrà includere l'uso di farmaci anticonvulsivanti o, supportato da recenti studi, potrà consigliarvi il CBD.

Quali sono le cause di una crisi epilettica del cane?

Le cause di una crisi epilettica nel cane sono diverse e variano da caso a caso. Una delle cause più comuni è l'epilessia idiopatica, che è una condizione genetica in cui non si riesce a determinare una causa precisa per le crisi. Le razze canine predisposte a questa condizione includono il pastore tedesco, il border collie, il beagle e il golden retriever. In questi casi, le crisi sono generalmente ricorrenti e cominciano in giovane età.

Altre possibili cause di crisi includono traumi cranici, malformazioni cerebrali o malattie neurodegenerative che colpiscono il cervello, come tumori cerebrali o encefaliti (infiammazioni cerebrali).

In alcuni casi, le crisi possono essere scatenate da malattie metaboliche, come l’insufficienza epatica o renale, che alterano l'equilibrio chimico del corpo.

Anche le infezioni cerebrali, come quelle provocate dalla toxoplasmosi o dalla leptospirosi, possono interferire con l'attività cerebrale, causando crisi.

Infine, l'uso di farmaci o sostanze tossiche può contribuire al manifestarsi di crisi, anche se questa causa è meno frequente rispetto alle altre.

La diagnosi di epilessia nei cani richiede un'attenta valutazione da parte di personale veterinario, che potrà prescrivere una serie di esami per identificare la causa sottostante. L'individuazione della causa è cruciale per scegliere la cura più appropriata. In molti casi però, l'epilessia idiopatica resta la causa più comune, e in queste situazioni, il trattamento si concentra sulla gestione delle crisi, piuttosto che sulla cura della causa primaria.

Quali sono i sintomi dell'epilessia del cane?

I sintomi di un episodio epilettico nel cane possono variare a seconda della gravità della crisi, ma in genere includono convulsioni che possono essere localizzate o generalizzate. Durante un episodio convulsivo, il cane può manifestare una serie di segni distintivi, tra i quali:

  • Convulsioni: contrazioni muscolari rapide e involontarie che possono influenzare una parte del corpo o l’intero corpo. In alcuni casi, il cane potrebbe cadere e diventare completamente rigido.

  • Perdita di coscienza: dopo o durante una crisi, il cane potrebbe sembrare privo di sensi. In alcuni casi, potrebbe agitarsi o muoversi in modo confuso, ma senza consapevolezza.

  • Movimenti irregolari: il cane può cominciare a correre in cerchio, sbattere la testa, rincorrersi la coda, masticare l'aria o manifestare altre azioni disorganizzate.

  • Salivazione e incontinenza: durante una crisi, il cane può cominciare a produrre saliva in eccesso e, in alcuni casi, può urinare o fare la cacca involontariamente.

  • Post-crisi: una volta terminato l'episodio, molti cani sono disorientati e possono avere difficoltà a camminare o muoversi normalmente. Alcuni possono anche diventare più ansiosi o confusi per un certo periodo di tempo.

Osservare una crisi epilettica nel proprio cane può essere traumatico, ma è importante mantenere la calma e cercare di rendere l'ambiente il più sicuro possibile per l'animale. È fondamentale evitare di intervenire fisicamente durante una crisi, perchè il cane potrebbe farsi male accidentalmente. Invece bisognerebbe continuare a monitorare il cane e la durata della crisi mentre si cerca di contattare in modo tempestivo l’ assistenza veterinaria.

Il CBD per le crisi epilettiche del cane: lo studio

Diversi studi si sono occupati di cannabidiolo ed epilessia canina. Uno studio del 2023 ha valutato l'efficacia e la sicurezza del CBD come supporto aggiuntivo per l'epilessia idiopatica resistente ai farmaci in 51 cani. I risultati hanno mostrato una diminuzione del 24,1% dei giorni con crisi epilettiche nei cani a cui è stato somministrato CBD, rispetto a un aumento del 5,8% dei giorni con crisi epilettiche nei cani che hanno ricevuto un placebo.

Una revisione ha esaminato l'uso del CBD nell'epilessia canina, concentrandosi sulla tollerabilità e la sicurezza del cannabidiolo nei cani sani e in quelli affetti da epilessia, con risultati decisamente positivi. 

Un altro studio molto interessante, condotto su un cane di nome Jack, ha esaminato l'efficacia del nostro olio di CBD al 10% come supporto per le crisi epilettiche. Jack soffriva di epilessia idiopatica e non rispondeva ai farmaci anticonvulsivanti convenzionali, come il fenobarbital, né ai trattamenti di emergenza con diazepam o levetiracetam. Aveva provato il bromuro di potassio, un altro farmaco antiepilettico, che era stato poi sospeso in precedenza a causa dei forti effetti collaterali su Jack.

La somministrazione di CBD è iniziata a un dosaggio molto basso: 0,6 mg per kg al giorno, diviso in due somministrazioni quotidiane, in combinazione con il fenobarbital, che Jack assumeva già alla massima dose tollerabile di 250 mg al giorno. Nei due giorni successivi, Jack ha dormito profondamente, quasi ininterrottamente. Il terzo giorno ha iniziato a comportarsi come un cane normale. Dopo una settimana, la dose di CBD è stata aumentata a 1 mg/kg al giorno. Tuttavia, una nuova crisi epilettica a grappolo è comparsa circa due settimane dopo, senza alcun cambiamento nella frequenza o intensità degli attacchi.

Si è deciso quindi di aumentare la dose di CBD a 1,2 mg/kg al giorno. Anche in questo caso, una nuova crisi epilettica si è manifestata dopo poco meno di tre settimane. Una dose d’urto di 60 mg di CBD è stata somministrata durante la crisi, ma senza risultati apprezzabili. È stato necessario ricorrere nuovamente ai farmaci d’emergenza convenzionali.

A questo punto, la dose di CBD è stata portata a 2 mg/kg al giorno. Jack ha dormito per due giorni, poi ha ripreso un comportamento normale. Dopo 4 settimane senza crisi, è diventato evidente che il CBD stava funzionando. La domanda era: il CBD agisce come principio attivo principale o potenzia semplicemente l’effetto del fenobarbital?

Per chiarire questo dubbio, si è deciso di ridurre gradualmente il dosaggio di fenobarbital, mantenendo costante la somministrazione di CBD a 2 mg/kg al giorno. In una prima fase, il fenobarbital è stato ridotto a 200 mg al giorno. Dopo 4 settimane senza crisi, la dose è stata ulteriormente abbassata a 150 mg.

Dopo 11 settimane (19 in totale) senza nuovi attacchi, il fenobarbital è stato ridotto a 100 mg al giorno. A quel punto, Jack assumeva meno della metà della dose iniziale di fenobarbital senza peggioramenti. Anzi, gli effetti collaterali legati al farmaco hanno cominciato a diminuire con conseguenze positive: un miglior controllo dei movimenti posteriori, meno perdita di pelo e riduzione di poliuria e polifagia.

Al termine della 29ª settimana, ancora nessuna crisi. Il dosaggio del farmaco è stato portato a 50 mg al giorno. Le analisi del sangue hanno mostrato che i livelli di fenobarbital erano sotto il range terapeutico. Il farmaco, in teoria, non stava più facendo effetto: era il CBD a controllare le crisi.

Il 1° settembre 2018, dopo oltre 9 mesi senza crisi, si è verificato un solo episodio, moderato e isolato. Jack si è ripreso senza bisogno di farmaci d’emergenza. Per sicurezza, il dosaggio del fenobarbital è stato riportato a 50 mg al giorno, raggiungendo una stabilità perfetta con 60 mg di CBD e una dose minima (e teoricamente inefficace) di fenobarbital.

Il 2019 è trascorso senza alcuna crisi epilettica. Il dosaggio di CBD è rimasto stabile, mentre il fenobarbital è stato progressivamente ridotto a 35 mg al giorno all’inizio del 2020. I nuovi test del sangue hanno confermato che il livello di fenobarbital era meno della metà del minimo terapeutico.

Il 26 maggio 2020, dopo una lunga fase di riduzione, il fenobarbital è stato completamente sospeso. Da quel momento, Jack ha usato solo CBD e alla data di stesura dello studio (aprile 2022) non ha  avuto più crisi

Qual è il meccanismo d’azione del CBD sulla crisi epilettica del cane?

Gli studi evidenziano che il cannabidiolo (CBD) agisce su diversi livelli nel contrastare le crisi epilettiche nel cane, intervenendo sia sulla trasmissione neuronale sia sull’infiammazione cerebrale. 

  • Uno dei principali meccanismi d’azione consiste nella modulazione del flusso di calcio all’interno delle cellule nervose, elemento cruciale per la trasmissione dei segnali tra neuroni adiacenti: inibendo o rallentando questo processo, il CBD contribuisce a ridurre l’iperattività neuronale tipica dell’epilessia. 

  • Il CBD potenzia anche l’azione inibitoria dell’acido γ-aminobutirrico (GABA) sui gruppi neuronali glutammatergici, proprio come fanno molti farmaci antiepilettici, contribuendo così a ristabilire l’equilibrio tra eccitazione e inibizione nel sistema nervoso centrale

  • Le sue proprietà antinfiammatorie rappresentano un ulteriore meccanismo d’azione: il CBD può infatti ridurre l’infiammazione nelle aree cerebrali colpite dalle crisi epilettiche e nei gruppi neuronali coinvolti, potenzialmente mascherando o attenuando la patologia sottostante. Questa azione potrebbe essere mediata dall’inibizione dell’assorbimento sinaptico di adenosina e dopamina, con un conseguente calo dei livelli sierici di TNF-α, una citochina pro-infiammatoria. 

  • Il CBD può influenzare la farmacocinetica dei trattamenti antiepilettici tradizionali, inibendo il sistema enzimatico responsabile della metabolizzazione di numerosi farmaci, tra cui molti antiepilettici di prima linea come il fenobarbital. Questo effetto può aumentare la biodisponibilità di tali farmaci nel sangue, potenziandone indirettamente l’efficacia quando somministrati in politerapia.

Non sorprende che il CBD dimostri efficacia nella crisi epilettica del cane, se consideriamo che è proprio la molecola alla base di Epidiolex, il primo farmaco a base di cannabidiolo approvato dalla FDA per il trattamento dell’epilessia farmaco-resistente nell’essere umano, in particolare nelle sindromi di Dravet e Lennox-Gastaut. Questo ponte tra medicina veterinaria e umana è reso possibile dal fatto che tutti i mammiferi condividono un sistema endocannabinoide, ovvero una rete fisiologica coinvolta nella regolazione dell’eccitabilità neuronale, del dolore, dell’umore e dell’infiammazione. A questo si affiancano altri sistemi di neurotrasmissione, come quello GABAergico e glutammatergico, anch'essi comuni e influenzati dal cannabidiolo. 

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Come usare il CBD per una crisi epilettica del cane?

Per Jack la somministrazione sublinguale del CBD si è rivelata la più efficace. Questo approccio consente al cannabidiolo di entrare rapidamente nel flusso sanguigno senza passare attraverso il fegato, aumentando la biodisponibilità e garantendo una maggiore efficacia. Negli studi si parla di 2,5 mg/Kg ogni 12 ore, ma il dosaggio del CBD per l’epilessia canina andrebbe sempre concordato con il veterinario di fiducia, 

Se il tuo cane soffre di crisi epilettiche e non risponde ai farmaci, parla con il tuo veterinario della possibilità di usare il cannabidiolo. Potrebbe essere una valida alternativa per aiutare il tuo amico a quattro zampe in modo naturale, sicuro ed efficace.

Qui trovi la nostra linea dedicata agli amici a 4 zampe e qui i nostri oli di CBD, disponibili in diverse percentuali, dal 3 al 30%.

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