Sintomi burnout: gestirli con il CBD

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Il burnout è una condizione sempre più diffusa nella società moderna, caratterizzata da esaurimento fisico, emotivo e mentale, che può compromettere gravemente la qualità della vita. Uno studio condotto su personale sanitario durante il periodo COVID-19 ha dimostrato che l’integrazione di CBD con tecniche tradizionali come la psicoterapia ha portato a una riduzione significativa dei sintomi di ansia, depressione e insonnia rispetto ai soli interventi convenzionali. In questo articolo, esploreremo come il CBD può aiutare nella gestione dello stress contribuendo a gestire i sintomi del burnout.

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Che cos'è il burnout?

Il burnout è una sindrome riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come il risultato di uno stress cronico sul luogo di lavoro non gestito adeguatamente. Questa sindrome si sviluppa spesso in contesti professionali caratterizzati da elevate pressioni e scarse risorse di supporto. Molte persone sperimentano una stanchezza cronica che non si risolve nemmeno con il riposo. A questa si aggiungono una sensazione di distacco emotivo verso il proprio lavoro e una crescente difficoltà nel portare a termine le attività quotidiane. Con il tempo, la sindrome da burnout può influenzare negativamente il sonno causando insonnia persistente, e contribuire all’insorgere di disturbi fisici come mal di testa o problemi digestivi. Dal punto di vista psicologico, spesso emergono ansia, irritabilità o un senso di inefficacia.

Sintomi burnout: quali sono?

I sintomi del burnout possono manifestarsi a livello fisico, emotivo, comportamentale e cognitivo. Si tratta di segnali complessi, che possono variare da persona a persona, ma che generalmente includono:

Sintomi fisici

  • Stanchezza cronica: una sensazione di esaurimento che persiste anche dopo il riposo

  • Disturbi del sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni frequenti, sensazione di non aver riposato abbastanza

  • Dolori muscolari e tensioni: spesso concentrati nella zona del collo, delle spalle e della schiena

  • Mal di testa ricorrenti: una conseguenza comune dello stress prolungato

  • Problemi gastrointestinali: come nausea, dolori addominali o difficoltà digestive

Sintomi emotivi

  • Sensazione di sopraffazione: l'incapacità di far fronte alle richieste quotidiane

  • Calo della motivazione: perdita di entusiasmo e interesse per il proprio lavoro o altre attività

  • Irritabilità e nervosismo: scatti d'ira o difficoltà a mantenere la calma in situazioni normali

  • Sentimenti di fallimento: una convinzione persistente di non essere all'altezza delle aspettative

  • Ansia e depressione: in casi più gravi, il burnout può portare a stati d'ansia generalizzata o sintomi depressivi

Sintomi comportamentali

  • Diminuzione della produttività: difficoltà a concentrarsi e completare le attività

  • Alienazione dal lavoro: atteggiamenti cinici o distaccati verso i colleghi o l'organizzazione

  • Isolamento sociale: tendenza a ritirarsi da amici, famiglia e attività sociali

  • Dipendenza da sostanze: un aumento nel consumo di alcol, caffè o altre sostanze per gestire lo stress

  • Cambiamenti nelle abitudini alimentari: perdita di appetito o consumo eccessivo di cibo come meccanismo di compensazione

Sintomi cognitivi

  • Difficoltà di concentrazione: fatica nel mantenere l’attenzione su compiti complessi

  • Problemi di memoria: dimenticanze frequenti o difficoltà a ricordare dettagli importanti

  • Ruminazione mentale: pensieri ripetitivi legati al lavoro o alle difficoltà quotidiane

Inizialmente, i sintomi possono essere lievi e facilmente trascurati, ma se il burnout non viene affrontato, questi segnali tendono a intensificarsi fino a influire negativamente sul benessere generale e sfociare in condizioni più gravi, come disturbi d'ansia clinici, depressione o malattie psicosomatiche.

Affrontare il burnout precocemente, riconoscendo e interpretando correttamente questi sintomi, è fondamentale per evitare complicazioni e favorire una ripresa più rapida.

Quali sono le cause del burnout?

La propria professione e il contesto lavorativo giocano un ruolo cruciale nello sviluppo del burnout. Carichi di lavoro eccessivi, mancanza di controllo sulle proprie attività e un ambiente poco collaborativo sono tra i principali fattori scatenanti. Tuttavia, anche caratteristiche personali, come una tendenza al perfezionismo o la difficoltà a delegare, insieme a uno stile di vita particolarmente stressante, possono contribuire a rendere una persona più vulnerabile a questa condizione.

Il burnout può essere ricondotto a diverse cause, le più comuni includono:

  • Carico di lavoro eccessivo

  • Lunghe ore di lavoro senza pause adeguate

  • Necessità di gestire più compiti contemporaneamente senza supporto

  • Sensazione di non avere voce in capitolo su decisioni importanti legate al proprio ruolo

  • Incarichi assegnati che non rispettano le competenze personali

  • Ambiente di lavoro ostile o privo di collaborazione

  • Mancanza di riconoscimento o apprezzamento per il proprio contributo o le proprie capacità

  • Squilibrio eccessivo tra lavoro e vita personale

  • Tendenze caratteriali come perfezionismo, iper-responsabilità o difficoltà nel delegare

Questi fattori contribuiscono a creare un ambiente dove lo stress cronico è la norma, rendendo difficile per l'individuo mantenere l'equilibrio tra le richieste esterne e le risorse interne.

Il CBD per gestire i sintomi del burnout

ll potenziale del cannabidiolo nella gestione del burnout deriva dalla sua interazione con i recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide del corpo umano, una rete di recettori che regola numerosi processi fisiologici, tra cui la risposta allo stress e il sonno.

Quando una persona vive periodi prolungati di stress, il sistema endocannabinoide può subire degli squilibri, contribuendo a provocare alterazioni ormonali, insonnia e stati d’ansia. Il CBD agisce modulando l'attività del sistema endocannabinoide e di altri sistemi come il GABAergico e il serotoninergico, in particolare interagendo con i recettori CB1 e CB2, senza causare alcun tipo di effetto psicotropo. Questa modulazione può favorire un ritorno all'omeostasi, ovvero l’equilibrio naturale del corpo, e sostenere il processo di recupero di corpo e mente riducendo la percezione dello stress cronico.

Anche la ricerca scientifica conferma che il cannabidiolo può essere una risorsa utile nella gestione del burnout. Come abbiamo accennato, uno studio clinico condotto su operatori che svolgevano professioni sanitarie durante la pandemia COVID-19 ha mostrato che l'assunzione di 300 mg di CBD al giorno, in aggiunta alle cure standard, ha portato a una significativa riduzione dei punteggi di esaurimento emotivo rispetto alle sole cure standard. Il CBD quindi, non solo ha contribuito a ridurre i sintomi del burnout, ma ha anche ridotto il numero di diagnosi da burnout.

Un'altra ricerca sugli effetti ansiolitici del CBD, ha evidenziato che usare il CBD può attenuare la reattività del cortisolo in situazioni di stress.

lnoltre, c'è da tener presente che il burnout non colpisce solo la mente, ma può anche attivare processi infiammatori nel corpo. Diversi studi hanno evidenziato che lo stress cronico è associato a un aumento dei marcatori infiammatori, come la proteina C-reattiva (CRP) e le citochine pro-infiammatorie, che possono aggravare i sintomi fisici del burnout, come dolori muscolari, affaticamento e problemi gastrointestinali. Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, il cannabidiolo può aiutare anche a ridurre l'infiammazione sistemica, supportando sia il recupero fisico che la riduzione dei sintomi emotivi e cognitivi associati al burnout. Questo doppio effetto, su mente e corpo, rende il CBD una soluzione promettente per affrontare le conseguenze dello stress cronico.

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Come usare il CBD per gestire i sintomi del burnout?

L’uso del CBD per affrontare i sintomi del burnout richiede un approccio mirato e personalizzato. Tra i diversi prodotti a base di CBD puoi scegliere diverse opzioni, che possono anche essere combinate tra loro.

Gli oli di CBD sono una delle forme più versatili. L'utilizzo sublinguale induce un effetto più rapido e può aiutare a dare un sollievo immediato da ansia e stress lavorativo. Consigliamo sempre di iniziare con dosaggi bassi e di aumentare gradualmente se necessario, fino a trovare la quantità ideale.

Le caramelle gommose per il supporto mentale sono un'opzione pratica e discreta, perfette per calmare la mente anche durante le ore di lavoro. Il cannabidiolo verrà assorbito in modo graduale e costante, aiutando a ridurre l'ansia senza indurre sonnolenza.

Per affrontare invece i disturbi del sonno legati al burnout, l'olio e caramelle per dormire, ricche di CBD, CBN e melatonina sono particolarmente efficaci per favorire l'addormentamento e ripristinare il ciclo sonno-veglia. Le capsule arricchite con lavanda e camomilla invece, sono ottime sia per favorire l'addormentamento che per evitare spiacevoli risvegli notturni. Ricorda di scegliere sempre prodotti sicuri e CBD di qualità.

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