Se si utilizzano contemporaneamente CBD e psicofarmaci, il CBD potrebbe inibire l'attività del CYP2D6, un enzima specifico per il metabolismo di alcuni farmaci psicotropi. Potrebbe quindi causare un aumento dei livelli degli psicofarmaci nel corpo e in alcuni casi far aumentare il rischio di effetti collaterali.
Diversi farmaci psicotropi infatti sono soggetti al metabolismo da parte di un enzima specifico all'interno della famiglia del citocromo P450, noto come CYP2D6. Questo gruppo comprende sostanze come la fluoxetina (Prozac), la paroxetina (Paxil) e alcuni antipsicotici come l'aloperidolo.
Un altro enzima della stessa famiglia è il CYP3A4, responsabile del metabolismo di vari psicofarmaci, inclusi alcuni ansiolitici come il diazepam (Valium) e antidepressivi come la sertralina (Zoloft).
Il CBD può inibire anche l'attività dell'enzima CYP3A4, con potenziali effetti analoghi a quelli precedentemente descritti.
Tuttavia l'interferenza del CBD sul citocromo P450 non è permanente; interrompendo l'utilizzo di CBD, gli enzimi torneranno alla loro normale funzione nel corso del tempo. Il periodo necessario può variare tra individui, in base alla quantità di CBD usata e dalla durata dell'utilizzo.
L'interazione tra CBD e psicofarmaci dipende sostanzialmente dal tipo di farmaco e dagli enzimi coinvolti nel suo metabolismo, ecco perchè è importante consultare un medico prima di utilizzare CBD e psicofarmaci insieme.
CBD e benzodiazepine
Come abbiamo visto, ll cannabidiolo (CBD) ha la capacità di inibire l'attività dell'enzima P450, che gioca un ruolo cruciale nel metabolismo di numerosi farmaci, inclusi gli antidepressivi, ce rientrano nella categoria degli psicofarmaci. Ecco perchè resta di fondamentale importanza una valutazione attenta e consapevole nel caso di co-utilizzo di CBD e benzodiazepine.
Cannabidiolo e farmaci: conclusioni
Riassumendo, le interazioni più plausibili che si possono verificare in caso di co-somministrazione della Cannabis con altri farmaci sono le seguenti:
- Aumento degli effetti della Cannabis in caso di contemporaneo utilizzo di farmaci che inibiscono alcuni degli isoenzimi responsabili del metabolismo dei principali fitocannabinoidi, come per esempio claritromicina, eritromicina, macrolidi, isoniazide, antivirali, antimicotici, amiodarone, calcio antagonisti, antidepressivi ed inibitori di pompa protonica
- Diminuzione degli effetti della Cannabis in relazione all’utilizzo di farmaci che inducono gli enzimi coinvolti nel metabolismo della Cannabis, come per esempio carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, troglitazone, iperico, rifampicina e rifabutina
- Inibizione di alcuni isoenzimi (per esempio CyP2D6 e CyP2C9) da parte della Cannabis e conseguente incremento degli effetti dei farmaci che da questi vengono metabolizzati, come per esempio omeprazolo, risperidone, warfarin e diclofenac.
- Queste sono solo alcune delle potenziali problematiche legate all’interazione della CM con gli altri farmaci; parliamo di potenziali problematiche, perché sono dedotte pressoché esclusivamente da studi preclinici prevalentemente in vitro e non vi sono ancora dei dati solidi da un punto di vista clinico che le sostengono.
Se invece ci spostiamo nel campo della pratica clinica certamente bisogna tener presente le evidenze legate alla contemporanea assunzione della Cannabis (o prodotti da essa derivati) con alcuni farmaci antiepilettici ed anticoagulanti/antiaggreganti ed ancora i riportati effetti additivi di tipo sedativo in caso di contemporaneo utilizzo con l’ alcol, oppiacei e benzodiazepine.
Per quanto riguarda l’interazione con i farmaci antiepilettici è stato evidenziato che la co-somministrazione di un farmaco a base di CBD (recentemente entrato in commercio) utilizzato per il trattamento delle forme farmaco resistenti di epilessia può causare:
- Un’aumentata concentrazione plasmatica di topiramato, rufinamide, zonisamide, eslicarbazepina e di N-desmetil clobazam (metabolita del clobazam), con, in quest’ultimo caso, un conseguente possibile maggior effetto sedativo
- Un aumento di alcuni indici di funzionalità epatica, come le transaminasi ALT e AST, in caso di contemporanea assunzione con il valproato.
Prendendo invece in esame l’interazione della CM con farmaci anticoagulanti ed antiaggreganti, una recente review ha riportato come possibili le seguenti condizioni:
- In caso di contemporanea assunzione di Cannabis e warfarin si potrebbe avere un aumento della concentrazione plasmatica di quest’ultimo e dell’INR, con conseguente aumentato rischio di eventi emorragici
- In caso di contemporanea assunzione di CBD e clopidogrel, quest’ultimo potrebbe avere effetto ridotto con conseguente aumentato rischio di eventi ischemici
- Ricordiamo anche che il CBD non può essere utilizzato nè in gravidanza nè durante l'allattamento.
Se stai seguendo una terapia farmacologica e vuoi utilizzare CBD, parlane prima con il tuo medico e assicurati sempre di acquistare un prodotto sicuro e prodotto a partire da piante di canapa certificate e controllate.
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